To celebrate the release of this year’s Foreign Language Film Academy Award Winner The Great Beauty (La Grande Bellezza) we have five double passes to give away. To enter just leave a message after this post or on our FB group (or both for a double chance to win) saying why you would like to see this movie. Competition ends Sunday 16 March, winners will be announced on Monday 17 March.
About the film
Rome, in the splendour of summer. Jep Gambardella – a handsome man with irresistible charm, despite the first signs of ageing – enjoys the city’s social life to the full. A successful journalist and inveterate seducer, in his youth he wrote a novel which earned him a literary award and a reputation as a frustrated writer. He masks his disenchantment behind a cynical attitude, which makes him view the world with bitter lucidity. Weary of his lifestyle, Jep sometimes dreams of taking up his pen again, haunted by memories of a youthful love which he still hangs on to. But will he ever manage it? Can he overcome this profound disgust for himself and others, in a city whose dazzling beauty sometimes leads to paralysis?
View the trailer here: www.thegreatbeauty.co.nz
Director: Paolo Sorrentino
Cast: Toni Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli
Runtime: 142 min
Rating: M - Nudity
Scroll down if you like to read Flavia's review of La Grande Bellezza in Italian (a Roman perspective).
2 marzo 2014 –
L’Italia vince l’Oscar con il film La grande bellezza di Paolo Sorrentino
Omaggio
personale al film La grande bellezza, di Flavia Berucci.
Che bello questo film. Non lo dico soltanto perché
sono romana, nata e cresciuta proprio tra l’Isola Tiberina e Piazza Navona, set
privilegiato di questo film (insieme a tanti altri). Lo dico anche perché, come
il protagonista, anche io per un periodo sono stata travolta dal vortice della
mondanità e della dolce vita. E mi sono ritrovata più volte a passeggiare dopo
una festa a notte fonda o all’alba per le strade deserte di Roma e mi dicevo,
guardandomi attorno, “che bellezza, quanto sono fortunata!”.
Paolo Sorrentino dice che “questo è il film di uno
innamorato dell’Italia” e secondo me si vede, perché quando si ama si prende
tutto, il bene e il male, il bello e il brutto e molto si perdona.
Sacro e profano. Ecco, Roma è un po’ così, un po’
volgare e cafona, un po’mistica e sublime e incredibilmente bella.
La bellezza di Roma è in gran parte qui, in questo
particolare connubio che da tempi remoti l’ha sempre caratterizzata.
La Roma dell’Impero, con i sui cesari e suoi
imperatori. La Roma degli intrighi, dove si ha l’ardore di assassinare anche
Giulio Cesare. La Roma del Colosseo, dove gladiatori, schiavi e nemici venivano
dati in pasto ai leoni e al popolo gaudente. Il film è pieno di queste
reminiscenze, tantissimi sono gli sguardi sulla Roma antica. La telecamera
indugia tra le rovine delle Terme di Caracalla, dell’Acquedotto romano e
sull’incredibile vista del Colosseo dalla bellissima terrazza del protagonista.
La Roma del papa re, carnascialesca e ridanciana,
affascinante e tragica. Anche qui non mancano i riferimenti nel film, dalle
suggestive riprese del Cupolone di San Pietro a Castel Sant’Angelo e il suo
ponte sul fiume Tevere, con quella lunga fila di angeli bianchi, lì come
guardiani e muti testimoni di un tempo che sembra essersi fermato per sempre,
dilatato fino al presente.
La Roma di Michelangelo e dei tanti, tantissimi
incredibili artisti che nei secoli hanno riempito chiese, gallerie, palazzi,
musei, giardini. La Roma dell’antica aristocrazia patrizia, oggi un po’
decaduta e un po’ indecente, ma nel segreto ancora depositaria di un tesoro e
di un sapere immenso, racchiuso in una valigetta che detiene le chiavi dei più
bei palazzi romani. Il regista ci offre affascinanti immagini di questi palazzi
in cui le opere d’arte, come fantasmi dal passato, si offrono allo sguardo
ancora intatte e potenti.
Il film ci cattura e ci
trasporta a passeggio per questa città, accompagnati da Jep Gambardella, un
giornalista arrivato ai 65 anni, nel momento in cui la vita gli chiede il
conto.
La sua arroganza e il suo sarcasmo cedono ed emerge
la fragilità umana. Quando la verità si manifesta, non basta il
pesante makeup a nasconderla, non basta il botulino a cancellarla, la musica
assordante delle discoteche ad azzittirla, le insegne luminose e le sirene incantatrici ad accecarla.
Quella fragilità la vediamo sui volti dei tanti personaggi che come in un
girotondo accompagnano Jep nel suo viaggio: ballerine, prestigiatori, aspiranti
scrittori e scrittori in crisi, nani, preti e cardinali, sante e prostitute.
Il girotondo della vita tanto caro a Federico
Fellini a cui lo stesso Paolo Sorrentino si ispira in questo film. Stringendo
in mano la statuetta appena vinta, Paolo cita Federico tra i pilastri della sua
vita insieme ai Talking Heads, Diego Armando Maradona e la sua famiglia.
Un “assist” bellissimo, per dirla in termini
calcistici.
Che bello questo film, e lo dico da italiana, che
ci regala un altro Oscar dopo 15 anni dalla vittoria di Roberto Benigni con un
altro capolavoro: La vita è bella.
E mi piace pensare che nonostante la fragilità, il
chiacchiericcio della gente, la miseria umana, il rumore, le paure, le sconfitte, i numerevoli crolli e i
tanti errori, questa nostra Italia sia ancora una gran bellezza! E grazie a
Paolo Sorrentino per avercelo ricordato.
Flavia
Screening in NZ from 27 March:
- Rialto Newmarket (Auckland)
- Bridgeway (Auckland)
- Academy (Auckland
- Lido (Auckland)
- Penthouse (Wellington)
- Lighthouse Cuba St (Wellington)
- Lighthouse Petone (Wellington)
- Lido (Hamilton) APRIL 24
- Rialto Taurnga