Monday, March 10, 2014

Win double passes to the Oscar winning movie La Grande Bellezza (The Great Beauty). Read Flavia's review of the movie in Italian.




To celebrate the release of this year’s Foreign Language Film Academy Award Winner The Great Beauty (La Grande Bellezza) we have five double passes to give away. To enter just leave a message after this post or on our FB group (or both for a double chance to win) saying why you would like to see this movie.  Competition ends Sunday 16 March, winners will be announced on Monday 17 March.

About the film

Rome, in the splendour of summer. Jep Gambardella – a handsome man with irresistible charm, despite the first signs of ageing – enjoys the city’s social life to the full. A successful journalist and inveterate seducer, in his youth he wrote a novel which earned him a literary award and a reputation as a frustrated writer. He masks his disenchantment behind a cynical attitude, which makes him view the world with bitter lucidity. Weary of his lifestyle, Jep sometimes dreams of taking up his pen again, haunted by memories of a youthful love which he still hangs on to. But will he ever manage it? Can he overcome this profound disgust for himself and others, in a city whose dazzling beauty sometimes leads to paralysis?

View the trailer herewww.thegreatbeauty.co.nz
Director: Paolo Sorrentino
Cast: Toni Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli 
Runtime: 142 min
Rating: M - Nudity

Scroll down if you like to read Flavia's review of La Grande Bellezza in Italian (a Roman perspective).





2 marzo 2014 – L’Italia vince l’Oscar con il film La grande bellezza di Paolo Sorrentino
Omaggio personale al film La grande bellezza, di Flavia Berucci.

Che bello questo film. Non lo dico soltanto perché sono romana, nata e cresciuta proprio tra l’Isola Tiberina e Piazza Navona, set privilegiato di questo film (insieme a tanti altri). Lo dico anche perché, come il protagonista, anche io per un periodo sono stata travolta dal vortice della mondanità e della dolce vita. E mi sono ritrovata più volte a passeggiare dopo una festa a notte fonda o all’alba per le strade deserte di Roma e mi dicevo, guardandomi attorno, “che bellezza, quanto sono fortunata!”.
Paolo Sorrentino dice che “questo è il film di uno innamorato dell’Italia” e secondo me si vede, perché quando si ama si prende tutto, il bene e il male, il bello e il brutto e molto si perdona.
Sacro e profano. Ecco, Roma è un po’ così, un po’ volgare e cafona, un po’mistica e sublime e incredibilmente bella.
La bellezza di Roma è in gran parte qui, in questo particolare connubio che da tempi remoti l’ha sempre caratterizzata.
La Roma dell’Impero, con i sui cesari e suoi imperatori. La Roma degli intrighi, dove si ha l’ardore di assassinare anche Giulio Cesare. La Roma del Colosseo, dove gladiatori, schiavi e nemici venivano dati in pasto ai leoni e al popolo gaudente. Il film è pieno di queste reminiscenze, tantissimi sono gli sguardi sulla Roma antica. La telecamera indugia tra le rovine delle Terme di Caracalla, dell’Acquedotto romano e sull’incredibile vista del Colosseo dalla bellissima terrazza del protagonista.
La Roma del papa re, carnascialesca e ridanciana, affascinante e tragica. Anche qui non mancano i riferimenti nel film, dalle suggestive riprese del Cupolone di San Pietro a Castel Sant’Angelo e il suo ponte sul fiume Tevere, con quella lunga fila di angeli bianchi, lì come guardiani e muti testimoni di un tempo che sembra essersi fermato per sempre, dilatato fino al presente.
La Roma di Michelangelo e dei tanti, tantissimi incredibili artisti che nei secoli hanno riempito chiese, gallerie, palazzi, musei, giardini. La Roma dell’antica aristocrazia patrizia, oggi un po’ decaduta e un po’ indecente, ma nel segreto ancora depositaria di un tesoro e di un sapere immenso, racchiuso in una valigetta che detiene le chiavi dei più bei palazzi romani. Il regista ci offre affascinanti immagini di questi palazzi in cui le opere d’arte, come fantasmi dal passato, si offrono allo sguardo ancora intatte e potenti.
Il film ci cattura e ci trasporta a passeggio per questa città, accompagnati da Jep Gambardella, un giornalista arrivato ai 65 anni, nel momento in cui la vita gli chiede il conto.
La sua arroganza e il suo sarcasmo cedono ed emerge la fragilità umana.  Quando la verità si manifesta, non basta il pesante makeup a nasconderla, non basta il botulino a cancellarla, la musica assordante delle discoteche ad azzittirla, le insegne luminose e le sirene incantatrici ad accecarla. Quella fragilità la vediamo sui volti dei tanti personaggi che come in un girotondo accompagnano Jep nel suo viaggio: ballerine, prestigiatori, aspiranti scrittori e scrittori in crisi, nani, preti e cardinali, sante e prostitute.
Il girotondo della vita tanto caro a Federico Fellini a cui lo stesso Paolo Sorrentino si ispira in questo film. Stringendo in mano la statuetta appena vinta, Paolo cita Federico tra i pilastri della sua vita insieme ai Talking Heads, Diego Armando Maradona e la sua famiglia.
Un “assist” bellissimo, per dirla in termini calcistici.
Che bello questo film, e lo dico da italiana, che ci regala un altro Oscar dopo 15 anni dalla vittoria di Roberto Benigni con un altro capolavoro: La vita è bella.
E mi piace pensare che nonostante la fragilità, il chiacchiericcio della gente, la miseria umana, il rumore, le paure, le sconfitte, i numerevoli crolli e i tanti errori, questa nostra Italia sia ancora una gran bellezza! E grazie a Paolo Sorrentino per avercelo ricordato.


Flavia


Screening in NZ from 27 March:

-          Rialto Newmarket (Auckland)
-          Bridgeway (Auckland)
-          Academy (Auckland
-          Lido (Auckland)
-          Penthouse (Wellington)
-          Lighthouse Cuba St (Wellington)
-          Lighthouse Petone (Wellington)
-          Lido (Hamilton) APRIL 24
-          Rialto Taurnga